«CRYSTAL OF RESISTANCE»

 

AN ARTWORK BY THOMAS HIRSCHHORN FOR THE SWISS PAVILION / VENICE BIENNALE 2011

 

CRYSTAL OF RESISTANCE

 

Crystal of Resistance è il titolo del mio lavoro per il Padiglione Svizzero della Biennale di Venezia 2011. Con il mio lavoro Crystal of Resistance voglio porre tre domande. Primo: Il mio lavoro può creare un nuovo concetto di arte? Secondo: Il mio lavoro può svilupparsi in un 'Corpus critico'? Terzo: Il mio lavoro, oltre al pubblico degli amanti dell’arte, può coinvolgere un 'Pubblico Non Esclusivo'? A queste domande sul mio lavoro, a questi obiettivi e a quest’ambizione, o esigenza che io ho come artista, voglio dare una risposta col mio lavoro e nel mio lavoro.

Io credo che l’arte sia universale, credo che l’arte sia qualcosa di autonomo, credo che l’arte possa innescare un dialogo o un confronto - faccia a faccia - e credo che l’arte possa includere chiunque. Quando scrivo 'credo', lo faccio non solo perché lo penso, non solo perché ne sono convinto, ma scrivo 'credo' perché non si tratta di saperlo, non si tratta di dimostrarlo e non si tratta di provarlo, ma perché nell’arte, si tratta di credere.

Con Crystal of Resistance voglio realizzare un lavoro che sia irresistibile. Tuttavia, ciò può essere fatto solo qualora io riesca a realizzare un lavoro dal profondo del mio animo, ma non confondendo il profondo del mio animo, che anch’esso è sempre universale, con il 'personale'. Non posso raggiungere l’universale con il 'personale'. Il 'personale' non mi interessa, perché non è resistente in sé, perché è sempre una spiegazione, se non addirittura una scusa. Solo se il mio lavoro è in grado di oltrepassare i confini del 'personale', dell’accademico, dell’immaginario, del particolare, del contesto e della contemplazione, esso può essere efficace. Con mio lavoro Crystal of Resistance voglio ritagliare una finestra, una porta, un’apertura o semplicemente un buco nella realtà da oggi: questa è la breccia che, irresistibilmente, trascina tutto via con sé.

 

BAMBINI DEL GHIACCIAIO DEL RODANO

 

A lavorare con i cristalli mi ha spinto un episodio accaduto circa 15 anni fa, quando vidi nel parcheggio lungo la strada del passo della Furka sopra il ghiacciaio del Rodano dei bambini che vendevano cristalli, che sicuramente avevano trovato da soli, esposti su pezzi di cartone. Era un’immagine semplice, meravigliosa e universale, che mi è rimasta impressa. Anche in Cina, in Russia, in Messico, o in qualsiasi altra parte del mondo, dei bambini avrebbero potuto fare una cosa del genere. Da allora ho sempre desiderato, un giorno, fare qualcosa con i cristalli.

 

IL CRISTALLO COME MOTIVO

 

Con mio lavoro Crystal of Resistance voglio elaborare una forma che crei le condizioni per pensare qualcosa di nuovo. Deve essere una forma che sostanzialmente renda possibile 'pensare'. Ecco quale ritengo sia il compito dell’arte: dare una forma che crei le condizioni per pensare qualcosa che non esiste ancora, qualcosa di nuovo. Con questa forma voglio creare una verità, questa è la mia ambizione. Non si tratta della 'mia verità', bensì della verità in sé. Una verità che si oppone ai fatti e a ciò che è dato, alle opinioni e ai commenti. Per venire a contatto con la verità, per riflettere sulla verità ed entrare in conflitto con essa - nell’arte conflitto e crisi significano creare qualcosa - ho bisogno di un motivo. Nel mio lavoro Crystal of Resistance questo motivo è il cristallo. Il cristallo è il motivo della forma Crystal of Resistance, esso è 'solo' il motivo dell’intera forma. Non è né il tema, né l’idea, né il concetto di Crystal of Resistance. Il motivo è affermazione, è un assunto ed è amore. In quanto motivo il cristallo è anche dinamismo, unisce tutto e con il suo splendore offusca tutto, esso riluce al di là del suo stesso significato, del suo tempo e della sua ragione di essere. Il motivo 'cristallo' mi aiuta ad illuminare intenzionalmente solo una o alcune sfaccettature, perché è solo come sfaccettatura, senza che se ne abbia una visione d’insieme, che si può toccare la verità. Mi sono deciso per il motivo 'cristallo' per amore della sua bellezza, della sua forza, della sua lucentezza, della sua apertura - io stesso devo essere aperto nei confronti della sua grazia - e della sua universalità. Tramite il motivo 'cristallo' rafforzerò la mia forma e la fisserò.

 

 

RESISTENZA

 

L’arte resiste alle consuetudini politiche, culturali ed estetiche. L’arte resiste alla morale e all’attualità. L’arte, in quanto tale, è resistenza. L’arte, però, non è resistenza contro qualcosa, bensì resistenza in sé. L’arte è resistente perché resiste a tutto ciò che è esistito ed è già conosciuto. L’arte, nella sua qualità di resistente, è affermazione, movimento, intensità e credere, l’arte è 'positiva'. L’arte resiste alle opinioni, alle informazioni, ai commenti, resiste alle consuetudini politiche, estetiche e culturali. L'arte resiste alla tradizione, alla morale e ai dati di fatto. L’arte resiste ad ogni argomentazione, ad ogni spiegazione e ad ogni discussione.

Io stesso non ho alcuna paura della resistenza, del conflitto, del contrasto o della complessità. La resistenza, e questo mi interessa, è sempre legata all’attrito, al confronto, alla distruzione, ma è sempre legata anche alla creatività. Resistenza è conflitto tra creatività e distruzione. In Crystal of Resistance voglio affrontare questo conflitto tra creatività e distruzione. Io stesso sono 'conflitto' e voglio che il mio lavoro si situi nella zona di conflitto, che si erga nel conflitto e che resista.

 

QUADRIPARTIZIONE DEL CAMPO DI FORMA E FORZA : AMORE, FILOSOFIA, POLITICA, ESTETICA

 

Sin dall’inizio, ho deciso di elaborare sempre il mio lavoro secondo quattro elementi di forma e di forza, ossia AMORE, FILOSOFIA, POLITICA, ESTETICA. Ho stabilito che il mio lavoro non debba coprire tutti e quattro questi elementi allo stesso modo, ma che debba comunque sempre fare riferimento ad ognuno di essi. AMORE, FILOSOFIA, POLITICA, ESTETICA sono gli elementi del campo di forma e forza in cui il mio lavoro si afferma e si muove.

E se ho consapevolmente assegnato al mio lavoro entrambi gli 'elementi luce' di AMORE e FILOSOFIA, allora ho stabilito contemporaneamente che anche i due 'elementi ombra' di POLITICA ed ESTETICA appartengano al mio campo di forma e forza. Mi sono deciso contemporaneamente per gli 'elementi luce' e per gli 'elementi ombra'. Così come vivo in un mondo che concepisco come 'uno', come un mondo indiviso ed unico, come un mondo con il negativo e il positivo, ma anche con il 'non-solo-positivo' ed il 'non-solo-negativo' - per questo 'luce' ed 'ombra' - così il mio lavoro presenta una quadripartizione del campo di forma e forza in AMORE, FILOSOFIA, POLITICA, ESTETICA.

 

AMORE

 

Nel lavoro Crystal of Resistance il cristallo è l’elemento AMORE del mio campo di forma e forza. Il cristallo rappresenta l’universale, il definitivo e l’assoluto. Il cristallo rappresenta la bellezza in sé. Effettivamente, penso anche a qualcuno. Penso ad un bambino, ad una ragazza, che ha trovato un cristallo, il 'suo cristallo' - forse il primo - trovato da sola o l’ha avuto regalato. Penso che questo per la ragazza è il più bel cristallo, e penso che per lei rimarrà sempre 'il più bello'! Ecco perché per me ogni cristallo è 'il più bello', sebbene sappia che ne esistano diverse qualità e che le differenze di qualità possano essere spiegate.

A me interessa la 'bellezza' e non cerco la qualità: questo è l’elemento AMORE. La 'qualità' non mi ha mai interessato, per me non è una parola esclusiva e vuota, poiché come artista ho deciso da anni di seguire una 'direzione', una 'linea guida' per il mio lavoro, ossia "Qualità = No! Energia = Sì!". È chiaro che la bellezza non è soggettiva - la bellezza è assoluta e universale.

 

FILOSOFIA

 

In Crystal of Resistance l’elemento FILOSOFIA rappresenta la convinzione che l’arte è resistenza. Altri concetti di resistenza sono: avventatezza, speranza, volontà, follia, coraggio, rischio, combattimento. Questa è la forma, questa è la FILOSOFIA di questa forma e questo è ciò a cui io voglio dare forma. Una forma che io solo posso dare, una forma che io solo vedo tale, una forma che io solo comprendo, una forma che io solo conosco e che solo io posso difendere. Crystal of Resistance vuole essere una forma che è resistenza in sé.

Io credo che ciò che è più importante nell’arte sia la questione della forma, e riconoscerlo sia FILOSOFIA. In Crystal of Resistance, come sempre nell’arte, la questione della forma è centrale. La forma è l’essenza e l’assunto del lavoro. Crystal of Resistance, in sé, è forma, verità, Crystal of Resistance è realtà. Io voglio che Crystal of Resistance sia il nuovo - qualcosa che a creato il suo proprio corpo.

Mi chiedo: Come posso dare una forma che resista ai fatti storici? Come posso dare una forma che vada al di là del momento storico in cui vivo? E come posso realizzare un lavoro astorico nel mio tempo, nella mia storia, nell’oggi? Il mio problema, in quanto artista, è: Come posso prendere una posizione e dare una forma a questa posizione? E come può questa forma, al di là delle consuetudini, creare una verità? E come posso creare una verità universale?

 

POLITICA

 

In Crystal of Resistance la parte POLITICA pone le domande: Come agire? Come lavorare? Con quali e in quali condizioni? Io voglio lavorare nella necessità, nell’urgenza e nel panico. Quello che si deve capire è: Il panico è la soluzione! Questo é il POLITICO. Poiché l’arte va al di lá della soluzione, l’arte permette di confrontare il problema, l’arte è il problema e l’arte può dare forma al problema. Non ci sono soluzioni da trovare - al contrario - bisogna confrontare il problema. Questo è solamente possibile nel panico. Poiché è il panico che da la forma, questa forma è arte. Ed è per questa ragione che in arte il panico è una necessità.

Io voglio lavorare avventatamente e precipitosamente, voglio lavorare con il precario e nel precario. Questo si deve intendere per POLITICO. POLITICO significa che il precario non è un concetto, ma una condizione. Una condizione che viene scelta o imposta, una condizione che bisogna accettare, freneticamente e consapevolmente.

Il precario deve essere affermato e bisogna entrare nell’ambito del precario, perché in questa affermazione si trova il cambiamento, il nuovo e il rivoluzionario: questo è il POLITICO. Il precario è una dinamica, una via, una possibilità o una condizione che viene offerta all’essere umano. Nell’affermazione di questo precario, di questo non-assicurato, di questo non-garantito, di questo non-consolidato e di questo non-stabilito può esserci il futuro. Il futuro, perché il precario è sempre creativo, perché il precario è sempre fantasioso, perché il precario è sempre in movimento, perché il precario conduce sempre a forme nuove, perché il precario forma sempre una nuova geografia, perché il precario comincia sempre con un nuovo scambio tra esseri umani e perché il precario crea sempre nuovi valori.

E non potrebbe essere che, invece di proteggersi dal precario, invece di non ammettere il precario ed invece di respingere il precario, il contrario, ovvero la sua affermazione, sia l’universale? Non potrebbe essere che nel precario, condiviso oggi da così tante persone, ci sia la giustizia, l'uguaglianza e la verità?

 

ESTETICA

 

L’elemento ESTETICA consiste nelle domande: Come appare il lavoro? Quale aspetto visivo ha? Quali materiali e quali colori vi si trovano? Io voglio che il mio lavoro Crystal of Resistance potrebbe essere una dimora terrena e indistruttibile degli dei, come la grotta dei cristalli giganti della miniera di Naica in Messico. Io voglio creare un luogo che sia così strano, così diverso e così distinto da divenire universale. Voglio realizzare un lavoro grande, denso, carico, luminoso e significativo.

Ci saranno molti elementi da vedere, ci sarà 'troppo'. Deve essere 'troppo', non perché sia importante vedere tutto, o indugiare a lungo, ma 'troppo' perché così le cose non mentano. Qui si può toccare solo una delle sfaccettature e in tal modo voglio mostrare che la verità può venire fuori da queste sfaccettature, la cui scala unitaria per di più è stata infranta.

L’ ESTETICA mi consente di fare un lavoro frontale. Un lavoro che non permette di 'retrocedere'. Con la decisione per la mia ESTETICA non e permesso una visione d’insieme, non e permesso una distanza o simulare un distacco. Questo è quello che l’ ESTETICA crea, quello che l’ ESTETICA può fare. Questo è quello che io, in totale cecità e con assoluta precipitazione, voglio catapultare in avanti, e su questo insisterò.

Voglio realizzare un lavoro che ricordi l’ ESTETICA del set di un film di 'fantascienza' di serie B, un lavoro che prenda a modello l’estetica di un museo di cristalli di rocca creatosi da sé, l’ ESTETICA di un laboratorio in cui si fabbricano 'crystal-meth', o un lavoro dall’ ESTETICA simile all’ambiente dozzinale di una discoteca di provincia.

 

PADIGLIONE SVIZZERO

 

Voglio che l’esperienza di Crystal of Resistance sia vissuta come qualcosa di autonomo. Per questo deve trovarsi in un contenitore o in un involucro, da cui risulti chiaro: qui è stato esposto qualcosa per un tempo limitato. Penso ad una membrana, ad un guscio, o ad un geode. A me non interessa alterare lo spazio espositivo a disposizione. Non cerco di lavorare 'pro' o 'contro' l’architettura esistente del Padiglione Svizzero. Lavoro con lo spazio esistente. A me non interessa 'negare' uno spazio espositivo, ma realizzare sempre un lavoro che si affermi nello spazio. Si tratta di utilizzare lo spazio espositivo a disposizione come contenitore per il mio lavoro. Devo creare le condizioni per far capire che lo spazio è un guscio che accoglie il mio lavoro.

Ciò è importante in quanto solo così risulta chiaro che Crystal of Resistance è un lavoro che può essere esposto anche in un altro posto, in un’altra città, in un altro paese o in un altro continente. È importante perché io sono per l’universalità e l’autonomia - non mi interessa affatto il contesto. L’involucro o il contenitore che realizzerò è l’affermazione dell’ autonomia del mio lavoro. Io credo che l’arte sia autonoma, perché è l’autonomia che conferisce al lavoro d’arte la sua bellezza ed è l’autonomia che fa del lavoro d’arte qualcosa di assoluto.

 

LIBRI DI RIFERIMENTO

 

I libri di riferimento sono i libri e i testi che ho letto mentre lavoravo al lavoro Crystal of Resistance. È l’elenco di libri a cui mi richiamo. Questi libri non costituiscono né l’ispirazione, né la spiegazione di Crystal of Resistance, né tra loro vi è un ordine gerarchico: essi sono tutti ugualmente importanti per me.

Leggere questi libri è stato un piacere, ma non è che leggendoli si possa comprendere il mio lavoro, poiché li ho letti in modo accidentale e per grazia, per non dire per caso. Questi libri e questi testi mi hanno semplicemente accompagnato nel mio lavoro. Alcuni li ho comprati, altri li ho ricevuti in regalo o mi sono stati dati da persone che sapevano che avrei realizzato Crystal of Resistance, sono stati i miei compagni.

Questi libri o testi sono: Fernando Pessoa: "Message"; Edouard Glissant: "Poétique de la Relation" e "Le discours antillais"; Celia M. Brighton: "Edouard Glissant and Postcolonioal Theory"; Michel Foucault: "Leçons sur la volonté de Savoir"; James Graham Ballard: "The Crystal World"; George Sand: "Laura. Voyage dans le Cristal"; Elias Canetti: "Masse et puissance"; Gaston Bachelard: "Le droit de rêver"; Marcus Steinweg: "Aporien der Liebe"; Manuel Joseph: "La Restitution" e "La Sécurité des personnes et des biens"; Giorgio Agamben: "Profanations", "Moyens sans fins" e "La Puissance de la pensée "; Louis Ucciani: "Distance Irréparable"; Alain Badiou: "La relation énigmatique entre philosophie et politique", "Rhapsodie pour le Théâtre" e "De l'idéologie" (con François Balmès); Comité invisible: "L'insurrection qui vient"; Tiqqun: "Théorie du Bloom"; Adalbert Stifter: "Bunte Steine" e "Bergkristall"; Stendhal: "De l'amour"; Stéphane Crussol: "Les Pouvoirs Magiques des Crânes de Cristal"; Philip Permutt: "Ces Pierres qui guérissent, Guide pratique de Lithothérapie"; Editions La Boétie, "Le Livre des Minéraux" e "Le guide familier des Roches et Minéraux"; Gründ: "Encyclopédie des minéraux"; Nature et Vie: "Les minéraux, une géométrie en couleurs"; "Les Minéraux, où les trouver, comment les collectionner"; Rüdiger Borchardt / Siegfried Turowski: "Kristallmodelle"; Clémence Lefèvre: "Guide d'utilisation des lampes en cristal de sel"; Judy Hall: "Nouveaux cristaux et pierres thérapeutiques".

 

Thomas Hirschhorn, Aubervilliers, 2011 (traduce del tedesco)

 

www.crystalofresistance.com

 

STATEMENT (ENG / GER / FR / IT)